29 settembre 2010

Aspettando Godot

Aspettando Godot  è la più famosa opera teatrale di Samuel Beckett, pubblicata nel 1952; appartiene al genere teatro dell'assurdo, un genere dominato dalla credenza che la vita dell'uomo sia apparentemente senza senso e senza scopo, e dove l'incomunicabilità e la crisi di identità si rivelano nelle relazioni fra gli esseri umani.

9 settembre 2010

Sono acciaio

Mi hai forgiato a ferro e fuoco.
Esanime ho vagato.
In quell’ infinito
di cui ho trovato fine.

Giro la maniglia
sotto la scritta uscita.
Pronta.
Al nuovo mondo che mi hai donato.
Inconsapevolmente.



(Susanna 06.09.2010; 10:31:24 )

5 settembre 2010

La vita è un foglio bianco


... un foglio bianco.

Ci puoi disegnare la tua vita,
a lievi tratti
o marcando con decisione,
delineando ombre e confini
o sfumando l’ infinito a colori.

Un foglio bianco,
senza cancellature, senza immagini preimpresse
in bianco e nero da riempire,
niente righe da seguire
o quadretti per incasellare.
Solo un foglio bianco.
È questo quello che voglio donarti.

Un foglio bianco
serve anche ad accendere il fuoco:
lo appallottoli
e lo butti nel caminetto.
In un lampo
la fiamma sarà ravvivata.

Poco importa se non avrai più
un foglio bianco,
o se su questo
avevi già iniziato a disegnare la tua vita:
ci sono molti
nuovi fogli bianchi.


Susanna 2008
(tratto da Sitis Vivendi)

3 settembre 2010

Occhi










Chiudere gli occhi e sentire:
la vicinanza, il sentimento, il calore, il desiderio.
Di un bacio.
Un'emozione da vivere.
Ad occhi chiusi.
Troppo fuggente
da mettere al sicuro nella memoria.

Quanti baci diversi, nella mia vita:
quelli bavosi, dei miei figli ancora piccini;
quelli timidi, del mio vicino di casa quando ancora si andava all'asilo;
quello emozionato e carico di gratitudine, di nonna al mio matrimonio;
quello disperato, di un'amica in cerca di conferme;
quello sognato, desiderato, quasi agognato e mai avuto...


Susanna 03.09.2010

2 settembre 2010

Imprinting


Egli imparò a volare e non si rammaricava per il prezzo che aveva dovuto pagare.
Scoprì che erano la noia e la paura e la rabbia a rendere così breve la vita di un gabbiano.
(R.Bach)


   Mi capita di pensare da cosa sono condizionate le mie scelte: dall’essere donna? Dall’essere mamma e moglie? Da avere quasi cinquant’anni? Farei le stesse cose, avrei gli stessi pensieri se fossi nata in un altro luogo della terra o se appartenessi a un’altra razza?

Le fiabe aiutano a vivere?


DONNE CHE CORRONO CON I LUPI
di Clarissa Pinkola Estés


   Fin dalla notte dei tempi, c’è chi rievoca racconti popolari. Clarissa Pinkola Estés, scrivendo DONNE CHE CORRONO CON I LUPI, ci propone una raccolta di fiabe, racconti, miti. L’autrice cita testimonianze tramandate oralmente da persone anziane, solitamente poco istruite (nel senso moderno della parola), che lei ha messo insieme in vent’anni di attività in giro per tutto il mondo. Lei si è soffermata soprattutto sull’aspetto femminile di queste storie e su narrazioni con donne come protagoniste. Ne è uscita una raccolta che evidenzia come in ogni donna si nasconda un essere dall’istinto naturale e selvaggio.
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